La parte del Parco del Reno che fronteggia il Bosco Panfilia nel territorio Bolognese, include l’Area di Riequilibrio Ecologico “la Bisana” istituita dai Comuni di Pieve di Cento e di Galliera. Essa comprendeva inizialmente il “catino” ( porzione di golena racchiusa tra due argini) e una ex casa di guardia idraulica, situata nella campagna esterna, e nel 1998 è stata estesa anche all’ampia area golenale circostante, per un totale di circa 35 ettari. Il progetto di rinaturalizzazione di tale area, predisposto dai due Comuni bolognesi d’intesa col WWF, ed approvato dalla Regione Emilia-Romagna, ha consentito di estendere nel bolognese la zona protetta ferrarese per formare un grande ambiente fluviale sul Reno, unico per tipologia ed interesse naturalistico, nel territorio di pianura dell’Alto ferrarese – Bassa bolognese.
La nuova situazione ha suggerito al WWF di chiedere l’adozione di uno strumento per la gestione unitaria e consorziata di tutta l’area fra i tre Comuni confinanti (Sant’Agostino, Pieve di Cento e Galliera) e le due Province competenti (Ferrara e Bologna). Questo strumento, attivo dal 2002, dovrebbe garantire una regolare gestione al bosco Panfilia, mancante sin dal 31/12/1993, data di soppressione dell’Azienda Regionale delle Foreste, che svolgeva in precedenza tale compito. Il WWF ha pure proposto di trasformare il bosco Panfilia in “riserva naturale orientata regionale”, quale strumento per una migliore tutela e valorizzazione del prezioso biotopo.
Di fronte al Bosco Panfilia si trova l’Area di Riequilibrio ecologico Bisana, un’area naturalistica protetta che si sviluppa per circa 35 ettari lungo i terrazzamenti e i dislivelli dell’argine destro del Reno, nei territori di confine tra Galliera e Pieve di Cento.
La Bisana è costituita da una porzione di golena rinaturalizzata e da un catino naturale formato dalla diramazione dell’argine; nella golena ci sono zone umide, prati spontanei e aree boscose e all’interno dei due argini si trova un piccolo bosco naturale, il cosiddetto boschetto catino. Alla confluenza tra il Canale emiliano romagnolo e il Reno, alla base dell’argine, c’è una casa di Guardia idraulica, un manufatto architettonico in disuso del Genio Civile.
L’area della Bisana, così come il bosco Panfilia, è visitabile in ogni stagione dell’anno, preferibilmente dalla primavera all’autunno quando argini e sentieri sono asciutti e percorribili a piedi e in bicicletta.
L’ Area di Riequilibrio Ecologico Bisana, è al confine tra l’habitat naturalistico del Reno e della Panfilia e quello rurale della campagna agricolo-produttiva. Dalla sommità dell’argine, costruito dagli scariolanti nel secondo ‘700 per portare il Reno a mare, è possibile godere di un paesaggio che è opera dell’uomo e della natura, in cui il fiume, il bosco e la golena si fondono alla maglia regolare dei campi coltivati.
Il forte sviluppo urbano della pianura, ha prodotto dagli anni ’70 ad oggi, la frammentazione delle aree naturali e l’impoverimento del patrimonio ecologico.
Per garantire la tutela dell’ambiente e del paesaggio è stato istituito un vincolo paesistico dalla Regione Emilia-Romagna a protezione degli habitat ecologici e paesaggistici di maggior pregio. Anche la Panfilia-Bisana fa parte di queste aree protette ed è inserita in un sistema di “rete ecologica” provinciale con lo scopo di preservare la biodiversità del territorio locale, cioè tutelare tutte le specie autoctone di piante, animali e insetti, che qui trovano l’ambiente adatto e sicuro in cui vivere e riprodursi. Attualmente i comuni di S.Agostino, Galliera e Pieve di Cento e le province di Ferrara e Bologna hanno stipulato una convenzione per una gestione unitaria del Bosco della Panfilia e dell’Area di Riequilibrio Ecologico Bisana.
Nelle ampie e soleggiate zone a prato della Bisana, abbondano in primavera fiori ed erbe spontanee tra cui Malva, Ginestrina, Lingua di Cane, Buglossa , Bocca di Leone Gialla e Papavero.
Nel boschetto dell’argine “catino”, la vegetazione arborea e’ costituita soprattutto da Pioppo Bianco, Frassino Ossifilo, Salice Bianco, Robinia e la Farnia o quercia di pianura e, tra gli arbusti, Sanguinella, Nocciolo, Prugnolo, Biancospino, Sambuco, Ligustro e Indaco Bastardo. Ai bordi del fiume invece, la vegtazione è costituita perlopiù da specie riparali di Salice Bianco.
La popolazione faunistica dell’area Bisana è costituita perlopiù da uccelli acquatici tipici delle zone umide tra cui Cormorano, Germano reale, Airone cenerino, Nitticora, Garzetta, Tarabusino, Folaga, Gallinella d’acqua e Martin pescatore e poi fagiani e lepri comuni; inoltre sono presenti diverse specie di anfibi e, nelle zone umide della golena, è abbondante la Lampyris noctiluca o lucciola.